OVUNQUE SARAI IO CI SARO'
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Ovunque ci sia amore mi troverai. Al di là della morte e dell’odio ci incontreremo. E sarà per sempre.
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Vanessa Floris è in piedi sull’orlo di un abisso.
Studentessa dei Parioli, una quotidianità spesa tra amici che non sono amici, vacuità, apparenza, sballo facile e un perenne senso di inadeguatezza, ha deciso di farla finita. Non c’è niente che la tenga agganciata alla vita, nessun sogno, nessun desiderio e tantomeno il rispetto per sé stessa. E così, una notte, decide di farlo.
Lanciarsi nel Tevere e annullare per sempre la paura.
Un gesto semplice.
Se non fosse per quel ragazzo. Capelli nerissimi, aria decisa e uno sguardo acceso che sembra capirla. Una luce tersa nel pozzo oscuro in cui sta precipitando.
Leon Alberti vive in periferia, lavora duramente e immagina di fuggire lontano, in bilico tra i sogni e la realtà. Lotta da sempre per ciò in cui crede e lo fa attraverso le immagini oniriche che scaturiscono dalle sue dita. Colori, forme, un grido di speranza che a poco a poco contagia anche Vanessa.
Lui è ribelle, solitario, carismatico e l’attrae come un magnete.
Condividere pensieri diventa facile e d’un tratto c’è qualcosa in cui credere e per cui lottare.
Una fuga tenace tra le strade d’Europa fino a Parigi, verso una libertà che sa costruire ideali.
Leon e Vanessa sono forza e istinto, un amore che divampa, che li nutre e li trasforma.
Ma poi qualcosa di terribile irrompe nel loro universo.
E, quando tutto sembra perduto, nel buio risuona una promessa, quella che Leon ha fatto a Vanessa il giorno del suo ventiduesimo compleanno. Ovunque tu sarai io ci sarò.
L’unica certezza. Il ricordo di un sentimento perfetto.
Perché un sogno condiviso può cambiare il mondo.
Ovunque e per sempre.
Ho divorato questo romance in due giorni e sono rimasta letteralmente ammaliata dalla potenza di questa storia. La scrittura di Vera, sia che racconti di un amore romantico o cupo, riesce ad arrivarti dritta al cuore e riesce a stupirti e a tenerti incollata al kindle.
L’autrice ci racconta la storia di due personaggi così diversi, ma che alla fine scoprono essere molto simili. Due ragazzi resilienti, che se sulle prime non sanno cosa vogliono dalla loro vita, ma poi ne rimarranno travolti ed appagati. Leon, detto Sword, è un ragazzo pieno di rabbia e talento. Lui disegna illustrazioni in giro per la città con le sue bombolette spray illegalmente e con queste opere vuole gridare al mondo il suo pensiero. Vuole giustizia in questa terra popolata da persone manipolatrici. Vive un’esistenza di stenti vicino ad un papà gravemente ammalato, si sacrifica per lui e lavora solo per tirare avanti. Tutto questo senza l’indispensabile amore di una madre. Solo con le sue opere riesce ad incanalare la rabbia che gli scorre nelle vene e solo dopo aver compiuto l’ennesimo capolavoro si sente libero ed in pace con sé stesso. Anche se questo comporta rischiare ogni volta la galera.
Se da una parte c’è l’affascinante e taciturno Leon che vuole scappare da questa vita che gli sta stretta, dall’altra parte troviamo Vanessa una “pariolina” finta snob che pur di esistere si annulla sballandosi di droghe e alcool. Figlia di un senatore odia se stessa, il suo corpo, la sua vita falsa, le sue amiche e cerca in tutti i modi di farla finita per non sentire più il suono della sua vita vuota e misera. Non ha sogni o meglio crede di non averne finché non incontra Leon.
“Gli occhi dolci e intensi di un ragazzo che la vita gliel’aveva insegnata, che le aveva mostrato la forza e la fragilità, la gioia e la sofferenza, l’orgoglio e la sofferenza”.
Rimane da subito affascinata da lui, per il suo modo di fare e perché a lui non gli importa di niente e di nessuno. E’ un ribelle e sente che è diverso dai suoi amici, figli di papà, che la usano e non la valorizzano. Da questo incontro nascerà una grande storia d’amore. Una storia unica, potente, totalizzante. Che naturalmente sarà disapprovata dal padre di lei e dalla seconda moglie, una donna arida che punta solo ai soldi e all’aspetto fisico. Vanessa non è capita da nessuno, solo Leon le darà la spinta per far si che possa realizzare qualcosa nella vita. Ovunque per sempre è una storia di amore, fuga, resilienza, speranza, amicizia , voglia di riscatto e anche di dolore. Un dolore che però viene ammansito dal sentimento di amore che i due protagonisti provano.
“Aspro, dolce, complicato ragazzo del suo cuore. Sua salvezza, suo respiro. L’amore non conosceva differenze. L’amore scacciava i fantasmi e costruiva acquiloni. Tra le sue braccia. Sarebbe volata via, trascinata dal vento. Senza parole, senza fiato, senza voce. Sua per sempre. Ovunque il vento avesse voluto condurli.”
Una storia che racconta uno spaccato di vita vera. Dolori che si trasformano con la potenza dell’amore. Una storia che ci insegna a credere in noi stessi, sempre e comunque. La vita ci riserva tante sorprese e sta a noi cercare di cogliere il meglio da esse. Aprire il cuore a qualcuno può significare vivere, mettersi in gioco ma se stiamo fermi la vita non ci regala nulla. Dobbiamo ascoltare il nostro istinto e il nostro cuore e anche se potremmo rimanerne scottati, ne sarà comunque valsa la pena. Lottare sempre e comunque per i nostri ideali, con tutte le forze che abbiamo. Anche un disegno porta con sé un messaggio forte, unico. Come le opere di Sword hanno fatto sì che i ragazzi ritrovassero la propria strada, così come l’amore li ha condotti a vivere in pace ed armonia con sé stessi.
“L’assenza creava fantasmi. E ombre scure che potevano inghiottire la speranza. Ma insieme c’era solo felicità. C’era la voglia di vivere. Tenendosi stretti. Giocando a nascondino con gli sguardi. Di nuovo leggerezza. Di nuovo amore. Per vincere la paura”. (La Bianco)