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STRUGGIMENTO D'AMORE

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Non c'era amore

senza passione,

passione senza desiderio.

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In un piovoso mattino di luglio dell’anno 1805 Blanche de Chalon e sua sorella Alexandra raggiungono fortunosamente l’Inghilterra provenienti da Parigi.
Rimaste orfane e prive di mezzi, le due giovinette vengono accolte a Brentwood House, la sfarzosa dimora dello zio materno, il conte di Bloomsbury.
Differenti per età e indole, la diciottenne Blanche e la tredicenne Alexandra accettano a fatica la loro sorte e l’accoglienza glaciale di quei parenti inglesi di cui sanno poco o niente.
Nulla sembra poter modificare lo stato delle cose ma l’arrivo del capitano di fregata lord Howe duca di Padrisham, reduce dalla battaglia di Capo Finisterre ed eroe della Royal Navy, provocherà un drastico mutamento negli equilibri e nelle relazioni della piccola comunità.
Blanche è graziosa, educata in modo liberale, curiosa e idealista e il capitano è affascinante, passionale, fin troppo impulsivo e ha deciso che quell’incantevole fanciulla dovrà essere sua.
Tra balli, passeggiate, sguardi rubati e il palpitare intenso di emozioni inedite, tra i due giovani sboccerà un sentimento profondo.
Ma la felicità è fuggevole ed eventi improvvisi stravolgeranno le loro esistenze.
In un’epoca di tumulti, di guerre, di nazionalismi e di gravi incertezze, tutto sarà perduto.
Eppure nella sofferenza risiede il segreto della felicità. Contro ogni destino.

Abbiamo una giovane donna che deve reinventarsi una nuova vita lontana dalla propria casa, dalla propria cultura e soprattutto, trovare un compromesso con idee rigide, puritane e retrograde rispetto all’ indubbio progressismo illuminato francese che ha respirato per tutta la vita; l’inaspettato innamoramento per un giovane ufficiale inglese che credeva di avere il mare come unico amore; una sorella minore forte, ribelle, indòmita e imprevedibile da crescere; parenti-serpenti da tenere a bada in una casa poco accogliente ed estranea. E tutto sempre ammantato dalla tipica falsa cortesia inglese frutto dell’educazione aristocratica dove l’apparenza, il rigore ipocrita nei costumi e l’opportunismo materiale rappresentano quanto di più lontano dalla nostra protagonista. La trama corre veloce tra tanti equivoci, fraintendimenti, cuori spezzati e speranze infrante. Tante manovre subdole ed egoiste per evitare l’unione dei due giovani e quando tutto sembrerebbe risolto.. l’autrice decide che effettivamente era troppo poco quello che avevano già dovuto passare (Vera, senza fare spoiler, direi che..in Portogallo ti sei superata!). Ho amato molto i dialoghi di questo romanzo, che mi hanno permesso di visualizzare come un film l’intera vicenda (ho ritrovato il ritmo degli scambi di Orgoglio e Pregiudizio) e mi hanno immensamente divertita seppur soffrendo parecchio. Asciutti, sferzanti, acuti, un interloquire che esprime cose sgradevoli mosse a ferire in modo estremamente educato ma permeato di densa scortesia (maestra in quest’arte era lady Violet Crawley di Downton Abbey). Ma anche romantici, passionali, mai sdolcinati o troppo melensi, sempre coerenti con il censo e l’educazione dell’epoca. Ogni personaggio molto ben definito e coerente nei suoi comportamenti, non c’è impasto, non c’è sovrapposizione. E a parte ovviamente i due protagonisti che non si possono non amare, ho ADORATO come Vera abbia disegnato il reverendo Peregrine, l’analisi attenta della sua psicologia, un uomo pieno di chiaroscuri, conflitti e contraddizioni che ne hanno fatto un antagonista sfaccettato e multidimensionale. Sinceramente? Ne vorrei sapere ancora su di lui e sul suo percorso, secondo me potrebbe riservarci delle sorprese. Così come non ho dubbi che l’autrice ci racconterà di Alexandra..come non potrebbe? Dopo aver costruito un personaggio che ha rischiato di togliere la scena a Blanche per tutto il libro, è ovvio che vogliamo sapere in quale incredibile giovane donna si sarà trasformata e cosa l’attende. Grazie ancora all’autrice per essersi messa alla prova (grandemente superata a mio avviso) nello sperimentare qualcosa di diverso, sperando davvero che sia solo l’inizio.

Plaisir d'amour - Jean Paul Elgide Martini
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