L'AMORE PIU' FORTE
DEL MALE DI VIVERE
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Noi due,
parti diverse
dello stesso cielo.
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Filippo tira di scherma da quando era bambino e il suo talento lo ha portato a gareggiare a livello internazionale.
Natalia è una giovane studentessa, curiosa, allegra, romantica e innamorata delle piante.
In un'estate dolce e struggente i due ragazzi si conoscono e tra loro nasce un sentimento profondo ma mutevole.
Natalia ama profondamente ma Filippo è troppo distante e schiacciato dai sensi di colpa. Un incidente automobilistico in cui è stato coinvolto con il fratello, un anno prima, ha infatti minato la sua sicurezza e lo ha convinto di non meritarsi la felicità.
Natalia sa che Filippo è l'uomo che ha atteso da sempre e, la sua tenace sicurezza, la porterà a mettere in discussione tutte le sue certezze, il suo piccolo mondo, le sue idee, la sua famiglia. Fino ad un epilogo, temuto ed agognato, in cui, entrambi, scopriranno la loro vera essenza.
Grande rivelazione Vera Demes! Anche questo libro mi ha colpita con la sua trama insolita mai banale e i suoi personaggi così veri e profondi. Scritto bene,scorrevole. Molto passionale e mai volgare. Scrittura elegante! I protagonisti ti sembra di vederli,di conoscerli,talmente vengono descritti in maniera intensa. Gli argomenti trattati sono sempre delicati, e ne percepisci la drammaticità. Veramente brava!!! Aspetto il prossimo libro.
Natalia è giovane, talmente giovane da amare in modo totale, senza tenere conto delle proprie esigenze, dell'orgoglio e della dignità che nascono con il tempo e con le cattive esperienze di vita. Quanti di noi hanno fatto lo stesso errore? Inseguire un uomo nonostante lui ci tratti con indifferenza, credere che il proprio amore possa superare qualunque ostacolo e sbattere contro uno specchio di gomma fino a quando non ci accorgiamo che esso riflette solo la nostra immagine. Ma in quello specchio Natalia vede Filippo, con i suoi problemi, scorge un qualcosa e una speranza in cui lui non crede per primo. Il colore dell'alba è secondo me quello giusto per definire il romanzo di Vera Demes, perché è un colore appena sfocato che lascia intravedere, non sbatte in faccia la verità come il sole allo zenit né cela i difetti come la luce del tramonto. Il colore dell'alba è intriso di incomunicabilità, quella tra genitori e figli, fisiologica e amplificata da un eccesso di protezione, quella dei sensi di colpa che non trovano sfogo nelle parole, che alla fine sono l'unica vera forma di comunicazione, ma in una passione, la scherma, amata e odiata da Filippo proprio perché rappresenta quello specchio in cui non vuole riflettersi. La scrittura, come sempre, è sontuosa, avvolge nella malinconia, si veste di intensità, forse troppa, ma come ho scritto prima, è concessa a chi ama come Natalia.